Guy Martin è senza dubbio uno dei piloti più amati e celebri delle corse su strada. I suoi basettoni, la sua parlata piuttosto incomprensibile e il suo manico cristallino sono gli ingredienti di un personaggio che è riuscito a superare i confini di un sport tradizionalmente di nicchia, per approdare a una platea più vasta. Il suo appeal è talmente solido da farsi perdonare il fatto che Guy, nonostante tutto, non abbia mai vinto la gara più importante tra quelle che si corrono su strada: il Tourist Trophy. Una mancanza grave che a tratti è diventata ossessione e che ora, all'alba dei 34 anni, è ritornata a essere un'eventualità da cogliere, senza stress, al prossimo appuntamento. Il cambio moto da Suzuki a BMW, in questo senso, alza di molto le possibilità del pilota britannico, visto che le prestazioni della S 1000 RR sono parecchio più consistenti della sua vecchia Gixxer (220 CV contro 187 CV). Per questo Martin, in un'intervista, ha deciso di chiudere ogni illazione su un suo pensionamento, voce che si è rincorsa per qualche mese, peraltro alimenta, ad arte, anche dallo stesso martin con dichiarazioni poco chiare. Oggi, dopo aver comunque confermato che le trattative per il ruolo da conduttore TV in Top Gear sono in fase avanzata, spiega: “Ho in mente di misurarmi in altre sfide extra moto, ci penso da un po', e non posso andare troppo in là con gli anni, perché il tempo passa anche per me. Ho anche pensato che non posso andare avanti per troppo tempo con le Road Racing però... All'inizio di questa stagione, alla Cookstown100 (altra gara su strada ndr), ho dovuto aspettare un'ora in mezzo alla strada un pastore che stava spostando le sue mucche. Poi nel primo giro di prova la mia moto spazzolava nel letame lasciato per strada dalle mucche e ho pensato 'in quale altro posto posso vivere un'eperienza simile?' Io amo questa vita.”