Alla sua seconda stagione in Superbike da pilota Ducati, Chaz Davies è riuscito a riportare alla vittoria la casa di Borgo Panigale sul circuito di Aragon, interrompendo così il digiuno della “rossa” che durava dal 2012. Ex campione Supersport, Abbiamo incontrato il pilota gallese durante il Gran Premio di Imola. Chaz ci ha raccontato l'emozione della vittoria, l'esperienza di aver avuto come compagno il grande Troy Bayliss, il suo rapporto con l'Italia e del “sogno” MotoGP.

Quali sensazioni hai provato nel riportare la Ducati alla vittoria ad Aragon?
È stata una grande emozione, qualcosa di fantastico. È stato un traguardo molto importante per tutti, per Ducati, per la Panigale, per me. È stata la prima vittoria, ma una non è abbastanza. Ne voglio di più.

Com'è stato correre con un compagno di squadra come Bayliss?
Ah, una cosa pazzesca. Non avrei mai immaginato nella mia carriera di poter correre con lui, di avere un'opportunità del genere. Quando correvo nel campionato British lui era in Superbike e quando ci salutava con un semplice “ciao” io e gli altri piloti inglesi giovani rimanevamo sorpresi perché ci aveva saluti Troy Bayliss! Quindici anni dopo l'ho avuto come compagno di squadra, e sai... questa volta le cose erano diverse, abbiamo parlato veramente, anche di cose tecniche sul set up della moto. È una grande persona.

Qual è il tuo rapporto con l'Italia?
Eccellente. Mi piace provare a parlare italiano durante le interviste, non sarà perfetto ma credo che sia sempre meglio provarci piuttosto che non farlo. Passo molto tempo con il team e mi piace molto l'atmosfera che si crea sia con loro che con i ducatisti. Sto provando a migliorare il mio italiano anche se è difficile. L'anno scorso sono andato in vacanza in Sardegna e all'Isola d'Elba, mi piace trascorrere le mie vacanze nel vostro paese. Adoro la gente, il cibo e ci sono dei bei posti.

Ti piacerebbe correre un giorno in MotoGP?
Sarebbe una grande opportunità. Adesso sto correndo in Superbike e sono concentrato su questo. Forse in futuro, mi piacerebbe correre in quel campionato, perché lì ci sono i piloti più forti e le case più importanti, ma penso che non si possa correre in MotoGP solo perché vuoi correre in quel campionato. Se vai in MotoGP è perché devi avere una buona situazione con il team, con una moto competitiva, bisogna avere un pacchetto completo. Vedremo cosa succederà, ma non sono stressato dall'idea di doverci arrivare un giorno, per ora preferisco fare del mio meglio qui in Superbike.