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Reato di omicidio stradale, la revoca della patente può durare fino a 30 anni

Il DDL sul reato di omicidio stradale perde l'ergastolo della patente in favore di una revoca che può arrivare fino a trent'anni. Tutto sommato una soluzione equa che permette di evitare il rischio che la norma dell'ergastolo fosse dichiarata incostituzionale
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Quando a fine aprile è stato depositato il disegno di legge, relativo al reato di omicidio stradale, l'ergastolo della patente, ossia la revoca perenne del permesso di guida, era sparito, perché giudicato a rischio di incostituzionalità, in quanto ledeva il diritto alla mobilità, garantito dalla nostra Costituzione. Quando la notizia è trapelata, si è diffuso il timore di essere di fronte a un ennesimo “nulla di fatto” e nonostante 25 anni di proteste, ci si fosse dimenticati pericolosamente di dare una risposta alle richieste delle vittime della strada. Fortunatamente è stato previto un dispositivo molto simile: la pena del ritiro prolungato della patente che può essere di 12 o 20 anni, ma che può salire fino a 30 nel caso in cui l'interessato si trovasse alla guida in stato di ebbrezza o in stato di alterazione conseguente all'assunzione di sostanze stupefacenti e avesse anche violato i limiti di velocità al momento del sinistro. Insomma, non si tratta di ergastolo ma poco ci manca e il ritiro prolungato sembra essere un'alternativa valida e si spera efficace. Il deterrente richiesto a gran voce dalle associazioni Vittime della strada, dunque, sembra essere stato messo a punto, finalmente, anche l'Italia potrà disporre di un Codice della Strada che garantisca una pena adeguatamente pesante per chi commette un così grave reato.

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