Salta al contenuto principale

MotoGP intervista esclusiva a Giacomo Agostini: “In gara non puoi fare il signore”

Abbiamo incontrato Giacomo Agostini in occasione di EICMA, ci ha detto cosa pensa di questo campionato appena concluso, di Valentino Rossi e Marc Marquez e ha concluso ricordando i momenti più belli della sua lunga e vittoriosa carriera
Allo stand AGV di EICMA era ospite il grande Giacomo Agostini, quindici volte campione del mondo. Il mitico “Ago” ci ha concesso qualche minuto di attenzione, ci ha detto cosa pensa di questa stagione 2015 appena conclusa e delle polemiche che l'hanno caratterizzata. I duelli "fisici" e verbali tra Rossi e gli spagnoli non l'hanno colpito più di tanto: fanno parte del gioco, basta non esagerare...

Parlando della rivalità tra Rossi, Marquez e Lorenzo, si potrebbe paragonare a un "duello" che lei ha vissuto in prima persona?
Mah... Magari così tanto acceso no, anche se la rivalità c'è sempre stata, scorrettezze più o meno gravi ci sono sempre state. D'altronde stiamo parlando del titolo mondiale, la coppa è una sola e tutti la vorrebbero portare a casa. Quindi è logico che si fa di tutto per averla e tante volte fai anche qualcosa in più che scontenta il tuo avversario. Sono cose che, purtroppo e per fortuna, ci sono: quando noi vediamo delle gare mosce, poi ci lamentiamo... Noi vogliamo vedere la bagarre, e la bagarre è quella che "io ti passo, tu mi passi, io ti passo, ci spingiamo, ci tocchiamo"... Tutti vanno al limite in qualsiasi sport quando si lotta per la vittoria, altrimenti non si riuscira mai a ottenere il successo.

Sono fondati secondo lei i sospetti di Rossi su Marquez?
È stata una polemica, poi se la sono presa... Ora c'è l'inverno, andranno in vacanza e si rilasseranno. Poi si ricomincerà, ma si dovrà lottare per vincere, non puoi fare il signore e dire: “Prego, passa tu”. Come ho sempre detto, grande amicizia non può esserci nel nostro sport, ma come in tanti altri. Soprattutto non puoi avere l'amicizia del tuo compagno di squadra, l'importante è che ci sia rispetto.

Come pensa che sarà la convivenza tra Rossi e Lorenzo il prossimo anno?
Ognuno fa il proprio lavoro, ha i propri tecnici, la propria squadra, il proprio camion. C'è solo scritto Yamaha allo stesso modo su una moto e sull'altra. Se non fossero compagni di squadra lotterebbero comunque, indipendentemente dal fatto che siano con Yamaha, Honda, Suzuki o Ducati. Ognuno vuole vincere, quindi la lotta c'è comunque.

Qual è la sua valutazione su questa stagione 2015?
È stata una grande stagione, a dispetto di quelli che dicono che alla fine è stata rovinata. C'erano 30mila persone in più che volevano entrare a Valencia. Ne hanno parlato tutti, anche al telegiornale. Gli sponsor hanno avuto vantaggi. Poi passa tutto, l'anno prossimo la prima battaglia che faranno, vincerà chi vincerà, e qualche discussione ci sarà sempre. L'importante è non esagerare.

L'anno prossimo cambieranno molte cose in pista...
Tutti avranno la stessa gomma, tutti la stessa centralina e vincerà sempre chi ha la moto migliore e il pilota migliore. La centralina sarà unica, ognuno vuole dimostrare di essere più bravo dell'altro anche tecnicamente. L'importante è che non si esageri con la tecnologia, perché altrimenti togliamo la bravura del pilota, non bisogna esagerare.

Quali sono i suoi progetti per il 2016?
Non ne abbiamo ancora parlato. Il team di Cielo va bene, dobbiamo ancora incontrarci per poi decidere.

Le piacerebbe fare qualcosa d'altro?
Il bello per un ex pilota è avere una squadra propria, da dirigere, però gli anni passano, la voglia anche, sto bene così. Ho tante cose da fare...

Sente il peso della responsabilità di essere un esempio per i piloti?
Mi fa piacere, mi dà orgoglio. Vedo tanta gente che mi ammira, che capisce anche quel che ho fatto ai miei tempi, quando c'era tanto rischio in pista e a volte si moriva. Purtroppo non sempre lo facevo volentieri, non andavo al Tourist Trophy volentieri per morire, però ero obbligato. Dovevo andare, era la gara del campionato del mondo, non potevi mancare.

Quale consiglio darebbe ai giovani di adesso che si stanno affacciando al Motomondiale?
Innanzitutto lo deve fare chi ha tanta passione e tanto amore, e poi bisogna fare sacrifici, usare la testa, fare le cose bene e non solo con l'istinto. Per essere un professionista devi usare tanta testa e capire che non viene tutto gratis, bisogna essere umili.

Ha un rimpianto nella sua carriera?
No, sarei troppo egoista a pensarlo. Ho avuto tanto, ho sognato di correre in moto, ero innamorato delle moto, e ho avuto tutto. Posso solo essere soddisfatto, pensando anche a quelli che non hanno avuto quello che ho avuto io.

Quali sono invece i tre ricordi più belli?
Quando ho vinto la mia prima gara, da solo con la mia moto, senza aiuti di nessuno. Eravamo in 50-60, la sera senza soldi, perché mio papà non voleva aiutarmi, non voleva che io corressi in moto, il meccanico era un mio amico che faceva il panettiere, e lì ho vinto proprio contro tutti, senza aiuti. Poi quando ho vinto il mio primo campionato del mondo, a Monza, davanti al mio pubblico. Anche quella è stata una grande gioia. E infine quando sono passato a Yamaha e ho vinto un altro campionato dimostrando di poter vincere anche su quella moto.

Aggiungi un commento

maurizio.mogia…
Gio, 11/26/2015 - 13:49
Onore a quanto ha fatto in passato Agostini… Quanto alle domande inerenti il mondiale MotoGp appena concluso Agostini non può che fare il diplomatico…ci credo, fa il tifo per Lorenzo! Gli spagnoli si coalizzano, noi ci disgreghiamo… ottimo Agostini! In questo modo salvaguarderà il suo primato in fatto di vittorie…
maurizio.mogia…
Gio, 11/26/2015 - 13:53
...volevo aggiungere: "in gara non puoi fare il signore, ok, ma non puoi fare neanche lo stronzo come ha fatto Marquez!".