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MotoGP intervista ad Alvaro Bautista: “I tifosi dovrebbero pensare allo sport, non alle polemiche”

Alvaro Bautista ha concluso positivamente la stagione 2015 con Aprilia, ci ha raccontato pregi e difetti della RS-GP, ha parlato del suo nuovo compagno di squadra Stefan Bradl, della sua amica Maria Herrera, pilota di talento della Moto3 e dei suoi progetti futuri. Il finale della stagione con tante, troppe, polemiche, invece gli è piaciuto poco
Aprilia ha debuttato quest'anno in MotoGP e Alvaro Bautista ha lavorato per tutta la stagione allo sviluppo della RS-GP. Nessuno la conosce meglio di lui, e dopo questa prima stagione si è detto soddisfatto del lavoro svolto e spera di ottenere buoni risultati il prossimo anno. Lo spagnolo ha ottenuto due decimi posti e ha chiuso sedicesimo nella classifica generale. Lo abbiamo intervistato, ecco cosa ci ha raccontato.

La stagione è ormai finita, sei soddisfatto dei risultati?
Beh... Posso dire di sì, credo che abbiamo lavorato bene. Abbiamo provato molte cose durante la stagione, soprattutto in vista del prossimo anno quando arriverà la nuova moto. Nella prima parte abbiamo fatto una buona evoluzione, nella seconda siamo rimasti un po' sullo stesso livello, ma è una cosa logica considerando che tutti gli sforzi erano concentrati nella progettazione della nuova moto. In generale posso dire che abbiamo fatto un buon lavoro in questo 2015.

Che giudizio dai alla RS?
Sicuramente le manca ancora qualcosa un po' in tutti i settori. La moto è un po' pesante, fatichiamo quando entriamo in curva e dobbiamo fermarla, stessa cosa quando dobbiamo "girarla". Ci manca anche qualcosa nella gestione dell'elettronica e in potenza per arrivare al livello delle moto ufficiali.

Qual'è il suo punto forte invece?
È una moto docile, per il carattere del motore che ha si può controllare meglio rispetto ad altre che ho guidato. Questo è un punto forte che possiamo usare anche nel futuro.

L'arrivo di Bradl ti ha dato più motivazioni?
Sì, sicuramente ha aiutato sia me sia Aprilia. Per una casa costruttrice avere due piloti veloci è importante per ottenere più dati e informazioni. Per quanto mi riguarda, invece, il primo che vuoi battere è sempre il tuo compagno di squadra, e quindi avere lui nel box, che è stato campione del mondo in Moto2, che è salito sul podio in MotoGP, è sempre uno stimolo. È stato positivo il suo arrivo.

Che rapporto hai con lui?
È timido un po' come me. Non parliamo molto tra di noi, una cosa giusta, ci confrontiamo sulle sensazioni che abbiamo sulla moto e più o meno diciamo lo stesso. Il rapporto che abbiamo è comunque buono, stiamo bene insieme e ci confrontiamo.

Cosa vuol dire per te guidare un'Aprilia?
Già il fatto di guidare per una casa ufficiale è molto importante, c'è molta gente che lavora per te. In parte è una grande responsabilità perché il nome della marca lo porti tu, ma a me questo dà molta fiducia. Con Aprilia avevo gareggiato nel passato, sono stato il campione del mondo in 125, ho lottato per il mondiale in 250 ed è una casa che è sempre riuscita a fare una moto vincente, come è successo anche in Superbike. Ho molta fiducia in Aprilia e penso che con il potenziale che hanno possiamo fare una buona MotoGP.

Come vedi la prossima stagione?
Cambieranno le gomme, ma alla fine sarà uguale per tutti: dalle Bridgestone passeremo alle Michelin. Semplicemente avremo bisogno di tempo per imparare bene e adattare la moto alle gomme. Sull'elettronica... vedremo come sarà la nuova moto e a che livello potremo stare il prossimo anno. Ci sono troppe cose nuove.

È molto tempo che lavori con Fausto Gresini, come vanno le cose tra voi?
Alla fine è dal 2012 che lavoro con lui e con Fausto ho una relazione molto buona, un ex pilota capisce meglio se hai qualche problema e ti può dare qualche consiglio, ti sa aiutare. Questa per me è come una famiglia, la gente che lavora con Fausto è da tanti anni che lavora anche con me e questo è molto bello. Loro mi conoscono, sanno quando parlarmi, quando no, anche questo è positivo e l'atmosfera nel box è rilassata. È come se fosse un po' la mia seconda casa.

Cosa vedi nel tuo futuro?
Nel 2016 correrò di nuovo con Aprilia, e spero che sarà un anno con risultati migliori. Poi vedremo, a me sinceramente mi piacerebbe restare ufficiale, perché credo di poter migliorare la moto con i miei dati, le mie sensazioni, la mia esperienza. Per quanto riguarda il campionato, per me esiste solo la MotoGP.

Com'è il tuo rapporto con Maria Herrera?
Maria la conosco da quando è nata, perché sono amico di suo padre, lui mi dava i consigli quando io ero piccolo. Ci alleniamo spesso insieme e provo sempre a darle consigli, anche nel modo di allenarsi, dicendole quello che so e quello che può esserle utile. Poi lei è un pilota che ha molto talento, ma deve avere tutto a posto. Forse è l'unica cosa che le manca: saper andare forte anche quando non tutto è messo bene. Lo imparerà facendo esperienza, perché è davvero molto veloce. Il prossimo anno potrebbe essere lottare intorno alla decima posizione.

Cosa pensi della riunione che ha fatto Carmelo Ezpeleta prima del GP di Valencia?
Credo che abbia ragione, il motociclismo è uno sport sano, dove non ci sono mai stati scontri né tra i piloti né tra i fan. Dovrebbe continuare ad essere così. Il vero tifoso deve godere del vero sport, non se gli piace di più un pilota o un altro. Dovrebbe piacere lo spettacolo, il sorpasso, la derapata. Anche per rispetto nei nostri confronti che andiamo a 300 km/h. A volte qualcuno non lo apprezza, e anzi preferisce le polemiche, e questa è la cosa più brutta. I tifosi dovrebbero concentrarsi solo sui risultati sportivi.
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