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Moto2, intervista esclusiva a Luca Marini: “Niente università, mi concentro sulle moto"

Moto2 news – Il fratello di Valentino Rossi ha debuttato quest'anno nel mondiale Moto 2, ottenendo subito buoni risultati, anche se ha visto sfumare proprio nell'ultima gara a Valencia il titolo di Rookie of te year. Luca ci ha raccontato come ha vissuto questa suo primo anno nel Motomondiale, quali sono stati i suoi momenti migliori e peggiori e anche come è andato il suo ultimo anno scolastico
Diciannove anni, gli occhi vispi e un tono di voce che ti fa subito pensare al fratello maggiore, Valentino Rossi. È Luca Marini, un talento della VR46 Accademy che, alla sua prima stagione nel mondiale Moto2, ha ottenuto risultati molto buoni, con la Kalex del team Forward Racing, culminati con un sesto posto sul circuito del Sachsenring. È stato addirittura in lotta per il titolo di "Rookie of the year", che premia il miglior debuttante dell'anno, obiettivo svanito solo all'ultima gara. La soddisfazione per questa stagione è grande e lo ha raccontata alla nostra Serena Zunino.

Che bilancio fai della stagione 2016?
Assolutamente positivo, ho imparato tantissimo in ogni gara che ho fatto. In più ho avuto la possibilità di lottare per il premio del miglior debuttante dell'anno fino all'ultima gara, e sinceramente era un obiettivo che non consideravo neanche all'inizio della stagione. Vedevo gli altri piloti con molte più possibilità di me: Oliveira era stato molto forte in Moto3, invece in qualche gara sono anche riuscito a stargli davanti, come all'esordio in Qatar. Sono molto soddisfatto.

In cosa sei migliorato principalmente?
Nelle interviste (ride). Prima non avevo mai voglia di farle. Il nostro addetto stampa, Tommaso, mi riprendeva sempre, poi ho capito che sono una parte fondamentale di questo mondo e adesso ho imparato a fare anche questo, più o meno...
Nel box, invece, ho imparato a non tralasciare nessun dettaglio. Mi piace molto analizzare tutti i particolari delle prove, in vista delle qualifiche e della gara. Questo aspetto mi aiuta in pista. Per me è stato importante capire qual è il giusto approccio, fin dalle prime prove libere, per essere competitivi.

Da cosa è dipeso il tuo miglioramento?
Magari all'inizio mi sottovalutavo un po' io, è difficile da spiegare. Invece mi sono ritrovato fin da subito, anche in Qatar, a essere competitivo e molto forte, sono contento.

Quale è stata la tua gara migliore e quale la più complicata?
Il Mugello è stato speciale. Era una pista dove non avevo mai corso con la Moto2, e mi sono divertito a guidare la moto come in nessun'altra pista. Ero a posto con me stesso, felice e in qualifica ho rischiato anche di fare la pole! Ho avuto problemi ad Austin, una pista difficile, arrivata quando non conoscevo ancora bene la moto e il team. È stato complicato. Anche Aragon, una pista che già conoscevo e dove già sapevo che avrei faticato, è stato un week end duro. Ad ogni modo ho più ricordi positivi che negativi di questa stagione.

Quale sarà il tuo obiettivo nella prossima stagione?
Essere più costantemente nelle prime 15 posizioni, ma anche nelle prime 10. Quest'anno ho già ottenuto ottimi risultati, quindi questo mi fa alzare leggermente il mio obiettivo per il prossimo anno. In questa stagione pensavo di arrivare qualche volta nella top 15.

Lottare per il titolo come lo vedi?
Se ci penso mi viene da dire che ci sono ancora molti piloti più esperti di me, che conoscono meglio questa moto. La vedo un po' dura, ma non si sa mai. Io lavorerò tutto l'inverno per essere pronto, ma lo vedo ancora come un sogno.

Come ti allenerai quest'inverno?
Secondo me ora sono più preparato per ripartire. Cercherò di girare il più possibile, perché ho visto che quando l'ho fatto durante la stagione mi ha aiutato molto. Farò una preparazione più curata a livello fisico e lavorerò maggiormente sull'aspetto psicologico, sulla concentrazione, la testa è un aspetto molto importante.

Parliamo d'altro, come è andata la maturità al liceo scientifico?
Bene, sono uscito con 80, ma è stata molto dura, studiare tanto e allo stesso tempo fare i Gran Premi. Sono soddisfatto e sono contento di aver concluso la scuola, perché era una cosa che mi ero prefissato da quando ero piccolo. Devo dire che sono stato anche fortunato perché ho incontrato dei professori quanto meno comprensivi. Ora sono concentrato al 100% sul Motomondiale. Ho pensato all'università, ma ora mi concentro sulle moto, se la facessi rischierei di non fare bene nessuna delle due cose. Mi piace di più andare in moto, per quello, poi, c'è sempre tempo.

Qual è l'aspetto che ti piace di più della VR46 Riders Academy?
Vedo un bel gruppo di amici, usciamo, passiamo il tempo insieme, ci alleniamo anche insieme, e c'è competizione in ogni singolo allenamento. Che sia a Misano, al Ranch o con le minimoto, o col motard, cerchiamo sempre di dare il massimo per stare davanti, è una cosa che poi torna utile anche in pista. Per trovare quell'1% in più che fa la differenza. Sono contento di far parte di questo gruppo, cerchiamo di migliorarci ancora, anche se come Academy ques'anno abbiamo ottenuto grandi risultati con vittorie e podi.

Com è cambiato il tuo rapporto con Valentino Rossi da quando fai il Motomondiale?
Non è cambiato. È sempre stato mio fratello e sempre lo sarà. Adesso che disputiamo tutti e due il mondiale mi può dare una mano più da vicino, non si tira mai indietro, né davanti a me né davanti agli altri piloti della Academy. È sempre il primo a proporsi per far sì che diamo il massimo al 100%.

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