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Moto special - Honda CL 200, una scrambler facile

Pochi dettagli trasformano una vecchia classica giapponese in una scrambler dal sapore europeo. A volte è la moto stessa a suggerire di "andarci piano" con le modifiche, e questo è uno di quei casi. Secondo noi la moto ha avuto ragione.
Mano delicata
Quando Dan Mantyla, web designer del Kansas di giorno e appassionato motociclista nel tempo libero acquistò una Honda CL200 del 1974 si presentò il dilemma: restaurare o customizzare? “Volevo realizzare una moto che ad un occhio non esperto sembrasse del tutto originale – dice Dan - ma quello che sta succedento in Giappone con le moto Bratstyle e in Europa con le scrambler mi piace davvero molto. Non ho potuto fare a meno di trasformarla così.”
La customizzazione è sempre delicata, soprattutto quando si parla di una “signorina” di 40 anni. In questo caso quindi nulla è stato completamente stravolto, ma si è lavorato molto sui piccoli dettagli: via il vecchio gruppo ottico posteriore a favore di uno più piccolo, pneumatici tassellati, manubrio ribassato, via gli specchietti e i fianchetti hanno acquistato delle aggressive fessure coperte da una maglia in rete metallica. Lo scarico originale, completamente rovinato, è stato sostituito da uno scintillante doppio scarico cromato alto tipicamente scrambler. Nuovi sono anche il parafango posteriore e la sella, rivestita in pelle nera con impunture trasversali d'antan. Completano il quadro le modifiche al motore, che ha teste lucidate e monta pistoni maggiorati. Il risultato è piacevole alla vista senza sembrare fuori luogo. Anzi, secondo Dan “non sembrerebbe fuori posto in una scena del film Mad Max”. 

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