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Miti a due ruote, il Ciao Piaggio compie 50 anni

Prodotto dal 1967 fino al 2006, il ciclomotore a pedali della casa di Pontedera compie mezzo secolo, ed è ancora oggi percepito come il motorino per antonomasia. Ne sono stati costruiti circa 3 milioni e mezzo di esemplari: robusto e inarrestabile, capita tuttora d’incrociarlo sulle strade delle nostre città. Ripercorriamone la storia
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Facile, economico e simpatico
La storia del Ciao di Piaggio inizia a giugno 1967, quando furono avviate le catene di montaggio, il lancio ufficiale arrivò l’11 ottobre 1967 a Genova, all’auditorium della Fiera del Mare e poi la "consacrazione" al Salone del Ciclo e del Motociclo di Milano di novembre. In realtà bisogna andare al 1955 per trovare un primo prototipo del Ciao, che però non arrivò mai alla produzione; quel progetto era firmato da Corradino d’Ascanio, lo stesso progettista della Vespa e dell’Ape. Ma d’Ascanio, come sempre, aveva visto giusto e parte del suo progetto fu conservato nel Ciao del 1967: la struttura portante in lamiera stampata e la sospensione anteriore a doppio biscottino oscillante.  La gamma del Ciao comprendeva ben sei versioni, con ruote da 19 pollici e da 17, forcella anteriore di tipo ciclistico (cioè senza sospensioni) o elastica, frizione automatica e cambio monomarcia o con variatore; la versione base costava allora 55mila lire. Il motore di 49,77 cm3, raffreddato ad aria forzata con larghezza massima di soli 10,2 cm (in modo da montarlo sotto alla pedana) fu progettato ad hoc. Il successo del Ciao fu immediato, perché aveva caratteristiche vincenti: facilità di guida, affidabilità, prezzo d’acquisto contenuto e bassi costi di gestione: Il Ciao percorreva 70 km con un litro di miscela al 2%. Come accadeva una volta in Piaggio, al successo del Ciao contribuì anche l’efficacia della campagna pubblicitaria, ideata dall’agenzia Leader di Firenze, che sfruttò l'impostazione vincente già usata per la Vespa. Negli anni arrivarono altre versioni (la Special nel 1969, le versioni L e R nel 1970 con il manubrio a V invece che a U) e altri modelli che traevano ispirazione dal Ciao: il Boxer con sospensioni posteriori e forcella telescopica (1970), il Bravo (1973), il Si (1978), il Boss (1988) e il Grillo (1989). Il Ciao uscì di scena nel 2006, con il modello Ciao KAT Euro2, lanciato nel 2003, non molto dissimile dalla versione originaria. Ma il motorino di Piaggio vive ancora oggi nel mercato del vintage e dei raduni, come la manifestazione ideata da Piero Pelù ldedicata ai ciclomotori, la Mosquito Way, che quest’anno si svolgerà a Lignano Sabbiadoro e avrà nel cinquantenne Ciao uno dei suoi protagonisti.

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