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Litio, il “petrolio bianco” avrà un futuro radioso, oppure no?

Il litio, componente principale delle batterie per veicoli green sta vivendo un periodo parecchio brillante in termini di valore sul mercato. Secondo gli esperti, complice la domanda, i rialzi sono destinati ad aumentare, ma c'è chi getta acqua sul fuoco...
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Bomba o... bluff?
Viene definito “petrolio bianco” a causa del suo valore costantemente in rialzo da circa due anni a questa parte. Il valore del litio, infatti, è aumentato del 28% nel corso del 2015 e di un altro 47% nel primo trimestre, secondo Benchmark Mineral Intelligence, arrivando nel caso del carbonato di litio a superare 20mila dollari per tonnellata. Secondo gli esperti, questyi rialzi vertiginosi sono destinati a durare ancora per qualche anno, complice la richiesta del mercato ma soprattutto di quello che viene definito effetto Tesla. La società americana, infatti, con la sua nuova auto elettrica Tesla 3, a listino per solo 35mila dollari (la metà della S), punta a vendere 500mila auto l’anno entro il 2018 e un milione entro il 2020. Per avere batterie sufficienti a soddisfare questo numero, dunque, tutta la produzione mondiale di litio dovrebbe lavorare al servizio del brand statunitense. Considerando che anche la Cina sembra essere pronta a invadere il mercato, la domanda, prevede Goldman Sachs, potrebbe triplicare nel giro di dieci anni, raggiungendo 570mila tonnellate. L’attuale produzione non sarebbe sufficiente a soddisfarla. Eppure, c'è chi sostiene che quella del Litio sia una bolla destinata a scoppiare molto presto. Innanzi tutto, infatti, questo minerale pur essendo molto diffuso è difficile da estrarre, si trova in luoghi remoti e poco collegati ai mercati. Al momento sembra che solo in Argentina e Australia ci siano giacimenti validi da sfruttare e decine di piccole società si stanno accapigliando per conquistare licenze esplorative e non è escluso che tra qualche anno si possa avere addirittura un eccesso di produzione. Spiega Andrew Mackenzie, CEO di Bhp Billiton: “Lo teniamo d’occhio ma anche nello scenario più ottimista è comunque di un mercato di dimensioni relativamente ridotte.”

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