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Laverda SF2 by Cascade Cafè Racer

Questa bella special su base Laverda SF, realizzata dalla factory californiana Cascade Cafè Racer, è ispirata alle mitica SFC e sfoggia tanti particolari moderni di alta qualità come vuole lo stile "retro mod" nato qualche anno fa in Giappone. Il risultato è senz'altro azzeccato, ecco come è fatta la  SFC "2.0"
Una SFC futuristica
Uno degli stili  "custom" che negli ultimi anni ha avuto più successo è il retro mod, che utilizza come base moto d'epoca "arricchendole" con particolari moderni senza intaccare però la linea originale. Questo tendenza è nata in Giappone, dove non si esita a mettere mano a veri classici come, per esempio, Kawasaki Z1 e Suzuki GS 1000. Maestri indiscussi i "ragazzi"  di AC-Sanctuary, specializzati soprattutto in Kawasaki fine anni 70 e primi anni 80, che hanno un ricco catalogo di pezzi speciali e realizzano anche moto intere con diversi livelli di elaborazione. Questa Laverda però è opera di Cascade Cafè Racer (gestita da Takashi Iwamoto, giapponese anche lui), ii progetto parte da una SF del 75 trasformata in una SFC modernizzata. La SFC era una superbike prodotta dalla casa di Breganze tra il 1971  e il 1977 in serie limitata (poco più di 500 esemplari) per partecipare alle gare di endurance e alle nascenti competizioni riservate alle moto derivate da quelle di serie. La SFC era basata sulla più SF (la prima maxi di Laverda), stesso telaio ma rinforzato, identica la ciclistica, sovrastrutture racing e motore rivisto e "incattivito". Oggi la SFC è una delle moto più ricercate dai collezionisti e anche una delle più “contraffatte”: su poco più di 500 esemplari prodotti, infatti, si sono registrati almeno 2.000 tentativi di iscrizione al registro di marca... Cascade Cafe Racer ha realizzato quindi un falso d'autore, rimediata una carena orginale della SFC, ha montato un serbatoio in alluminio battuto a mano, dotato di tappo per i rifornimento rapido. Tutto nuovo il forcellone, dotato di parti di altre moto come il tendicatena ereditato da una Kawasaki GPZ 750. Il motore, proprio come l'SFC degli anni 70, è stato rivisto e potenziato montando due pistoni ad alta compressione e carburatori Dell'Orto maggiorati a 36 mm. Nuovo anche lo scarico, realizzato artigianalmente, mentre i cerchi sfoggiano freni a tamburo in magnesio. Tutto il lavoro, tra montaggio e reperimento dei pezzi è durato quasi due anni, dato che arricchisce ulteriormente la scheda tecnica di questa bella SFC "2.0".

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topomoto
Ven, 12/20/2013 - 10:50
Non la posso vedere