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È morto Robert M. Pirsig, autore de "Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta"

All’età di ottantotto anni si è spento lunedì 24 aprile Robert M. Pirsig. Autore di uno dei libri più amati dai mototiclisti e non,  lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta. In quelle pagine Pirsing riuscì a mescolare con eleganza narrazione e dissertazione filosofica, indagando atraverso un viaggio esistenziale gli aspetti più profondi della propria coscienza
Narrazione e dissertazione filosofica
Si è spento lunedì all’età di ottantotto anni Robert M. Pirsig, pensatore, scrittore, filosofo e autore di un libro ormai scolpito nella memoria di ogni viaggiatore e motociclista: lo Zen e l’arte della manutenzione della Motocicletta. Nato a Minneapolis nel 1928, il giovane Pirsig, dotato fin dall’età di 9 anni di un quoziente d’inteligenza ben al di sopra della norma, fece da subito i conti con una vita difficile e disseminata di ostacoli: balbuziente, lasciò l’Università nel 1943 per prestare servizio militare in Corea durante la guerra. Tornato in patria e laureatosi nel 1950, approfondi i propri studi nel campo delle filosofie orientali presso l’Università induista di Benares, in India. Sposò nel 1954 Nancy Ann James, dalla quale ebbe i due figli Chris e Theodore. Mantenendosi con lavori precari, Pirsing trascorse tra il ’60 e il ’63 un difficile periodo in clinica a causa di un grave esaurimento nervoso, curatogli - anche - con l’elettroshock. Nel 1979, un anno dopo il divorzio con Ann James, Pirsig dovette inoltre fronteggiare il dolore derivatogli dalla morte del primogenito Chris - suo compagno di viaggio nel best seller - ucciso a 23 anni durante una rapina. Tra le opere di maggior successo, “Lila: un’indagine sulla morale” e, appunto, il suo libro più famoso, un'opera che da moltissimi è considerata un capolavoro a metà tra narrazione e dissertazione metafisica. Lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta racconta del viaggio intrapreso col figlio Chris attraverso gli Stati Uniti, dal Minnesota alla California degli anni Sessanta: un pretesto per indagare gli aspetti più profondi della propria coscienza alla ricerca dell’Io interiore. Protagonista in quanto mezzo fisico del viaggio, la motocicletta, raccontata da Pirsing con amore e, quasi, devozione, scompare in realtà per pagine e pagine: con l’unico riferimento alla “mano guantata” che stringe l’acceleratore, l’autore “si perde” (seguendo però un filo logico e flosofico ben preciso) nei propri pensieri e nelle proprie dissertazioni, citando Palotone e i principi Zen germogliati in lui durante gli anni di studio in India e maturati poi nel corso della sua esperienza personale. Best seller da milioni di copie e decine di traduzioni, quello di Pirsing è un libro dedicato sì ai motociclisti e ai viaggiatori ma anche e forse soprattutto a quanti nel viaggio vedono un’occasione di riflessione e di crescita interiore. Qui sotto una bellissima gallery del viaggio che Pirsig fece con suo figlio negli anni 60. Buona visione!
 

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