Salta al contenuto principale

Ducati Scrambler vs Yamaha XSR, meglio la classica "rossa" o la gialla?

La XSR  e la Scrambler sono belle, facili e divertenti, ma hanno caratteri diversi: più sportiva l’italiana, più comoda la giapponese
Come sono fatte
Sotto le loro linee alla moda, la XSR 700 e la Scrambler nascondono parecchie doti. Molte erano emerse durante le prove dello scorso anno, nel caso della Ducati, e i primi test di qualche mese fa per la Yamaha. Ma mettendole l’una accanto all’altra, come abbiamo fatto per il test in queste pagine, queste moto così simili nell’impostazione hanno mostrato le differenze (e qualche difettino) che possono aiutare chi le vuole comprare a fare la scelta giusta.Nel confronto abbiamo analizzato più in profondità la XSR 700: è la novità del momento, la moto che punta a scalzare dal trono delle “moto di moda” la Scrambler (una delle moto più vendute in assoluto nel 2015). Ci riuscirà? Lo diranno i clienti. Per noi il duello si chiude alla pari: la Yamaha ha caratteristiche diverse, ma è piacevole quanto la Ducati sotto tutti i punti di vista. E la minima differenza di “fascino” del marchio è ben compensata dalla differenza di prezzo. 

Come vanno
su strada

L’impostazione di guida delle due moto è abbastanza simile, soprattutto per il manubrio largo e rialzato che infonde una piacevole sensazione di controllo del mezzo. La posizione di guida della Yamaha è molto comoda: solo chi è più alto di un metro e 80 avrà le gambe un po’ troppo piegate. Rispetto alla MT-07 da cui deriva, la XSR 700 scende in piega più rapida grazie alla diversa posizione di guida e alla nuova distribuzione dei pesi. La percorrenza in curva è buona, ma le sospensioni non amano la guida un po’ troppo sportiva. L’assetto morbido della XSR infatti è perfetto nell’uso tranquillo su strada, ma rappresenta un limite quando si vuole forzare (la forcella in particolare è cedevole in frenata). In ogni caso, la XSR diverte ad ogni andatura sia i neofiti sia i piloti esperti, anche grazie alle gomme Pirelli Phantom che hanno un disegno “vecchio stile” ma offrono un buon grip. L’impianto frenante è efficace ma poco grintoso: per frenare forte bisogna azionare con forza la leva. Il motore bicilindrico è uno dei punti forti, sempre pronto e con un buon allungo quando serve. Ha un’ottima erogazione, è fluido e regolare a tutti i regimi: la coppia è sempre a disposizione in qualunque marcia. Anche il bicilindrico Ducati conferma le sue ottime caratteristiche: spinge sempre forte, con un’erogazione piena e potente, dà il meglio ai medi e agli alti è quasi rabbioso. Lo “strano” manubrio non è comodissimo, ma rende la Scrambler facile e intuitiva: in curva l’avantreno è agile in inserimento, solido e preciso in percorrenza, e infine in uscita il posteriore garantisce una buona trazione grazie alla sospensione ben tarata anche per l’uso sportivo. Le gomme “semitassellate” lavorano bene in ogni condizione.

In autostrada
La sella morbida e la posizione di guida rendono la XSR abbastanza comoda nelle tratte autostradali, dove il motore generoso non è mai troppo rumoroso (a velocità “legali”). La protezione aerodinamica è quasi assente, ma non c’è la sensazione di sentirsi “appesi” al manubrio che si prova sulla Scrambler: già a 120 km/h la spinta dell’aria stanca in fretta. Per fortuna in entrambi i casi il comfort di marcia è buono e il motore spinge regolare senza vibrazioni: meglio godersi il viaggio ad andature turistiche. Entrambe sono molto stabili in rettilineo. Rispetto alla Scrambler, in autostrada la XSR consuma molto meno, ma entrambe garantiscono almeno 200 km di autonomia prima di fermarsi a fare rifornimento. Se dovete trasportare qualche bagaglio, sia Yamaha che Ducati hanno a listino borse laterali e da serbatoio, per caricare almeno il necessario per un weekend.

In città
La XSR 700 ha un motore scattante e sempre pronto ad ogni regime e, grazie alla ciclistica svelta e reattiva, si muove agile nel traffico. L’assetto morbido, inoltre, facilita la guida per i principianti e assorbe bene le asperità e le buche della città (anche la sella gioca la sua parte). Buono anche il reparto cambio e frizione. Sul bagnato e sul pavé si apprezza la presenza dell’ABS, anche se al posteriore l’intervento dell’antibloccaggio è troppo invasivo. Anche la Scrambler in città è perfettamente a suo agio: così stretta e leggera, è un fulmine tra le auto in coda (attenzione solo al manubrio largo). Le sospensioni si comportano discretamente: a volte il posteriore sembra un po’ secco sulle buche, anche per colpa della sella dura. Il bicilindrico è pronto ma un po’ irregolare ai bassi, il cambio è buono tranne qualche impuntamento. Nonostante il singolo disco anteriore, la frentata è potente e l’ABS è ben tarato. XSR e Scrambler invece non hanno il controllo di trazione, e sul bagnato se ne sente a volte la mancanza.

I nostri rilevamenti
Ducati Scrambler

Velocità massima km/h 183,2
Accelerazione secondi

0-400 metri 13,0
0-1000 metri 25,3
0-100 km/h 4,2
Ripresa (da 50 km/h in 6a marcia) secondi
400 metri 13,9
1000 metri 26,9
Potenza massima alla ruota
CV1/kW 70,8/52,8
giri al minuto 8.280
Coppia massima alla ruota
Nm/kgm 64,56/6,58
giri al minuto 5.950
Frenata  metri
da 100 km/h 36,00
Consumi km/litro
Autostrada 13,4
Extraurbano 20,0
90 km/h 19,3
120 km/h 16,1
Al massimo2 10,5
Autonomia (chilometri con un pieno) km

120 km/h 216
al massimo 141

Yamaha XSR
Velocità massima
km/h 192,0
Accelerazione secondi
0-400 metri 12,8
0-1000 metri 24,9
0-100 km/h 4,1
Ripresa (da 50 km/h in 6a marcia) secondi
400 metri 13,8
1000 metri 26,5
Potenza massima alla ruota
CV1/kW 71,9/53,6
giri al minuto 8.900
Coppia massima alla ruota
Nm/kgm 67,69/6,90
giri al minuto 6.400
Frenata  metri
da 100 km/h 36,6
Consumi km/litro
Autostrada 17,4
Extraurbano 23,5
90 km/h 24,3
120 km/h 18,2
Al massimo 11,7
Autonomia (chilometri con un pieno) km
120 km/h 245
al massimo 157 

Leggi altro su:

Aggiungi un commento