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A Bonneville Lee Munro non riesce ad raggiungere lo zio

Cinquanta anni dopo la grande impresa di Burt Munro, che portò la sua Indian Scout a oltre 183 miglia orarie sul lago salato di Bonneville, il nipote Lee ha provato a ripercorrerne le orme, ma le condizioni meteo avverse hanno reso tutto più difficile
Una dinastia molto veloce
Era il 1967 quando Burt Munro, con una Indian Scout elaborata nel garage di casa con i pochi mezzi a disposizione, si schierò sulla linea di partenza di Bonneville e davanti agli occhi increduli di tutti i partecipanti raggiunse la velocità record di 183,59 miglia orarie (295,46 km/h) nella categoria “under 1000”, una bella storia che è finita poi sul grande schermo con Anthony Hopkins protagonista di “Indian – La Grande Sfida”, ndr.
Cinquanta anni dopo, il bisnipote del grande Burt, Lee Munro, ha portato un’altra Indian Scout a Bonneville per continuare la leggenda. Già durante i primi test a El Mirage, in California, Lee aveva stabilito un nuovo record di 186,86 mph nella classe “1350cc Modified Partial Streamliner – Gas”. Il discendente Munro, dopo aver verificato che la moto “si muoveva un pochino, ma ne complesso era ben piantata, non dava motivo di dubitare che non fosse stabile”, si è trasferito quindi a Bonneville per la Speed Week di quest’anno. “Molti vengono da me e mi associano a Burt e a ciò che ha fatto con la Indian, è un sentimento speciale. Sono fiero di portare questo nome, dice Lee. Purtroppo non è filato tutto liscio: le avverse condizioni che hanno caratterizzato i giorni di gara non hanno permesso a Lee e alla sua Indian di raggiungere il tanto sperato obiettivo di 200 mph, nonostante un promettente risultato di 191 mph (circa 307 km/h) fatto segnare durante i primi tentativi sul corto rettilineo da cinque miglia del lago salato. A causa delle forti folate di vento e alle condizioni difficili, infatti, la Indian Scout guidata da Lee ha raggiunto “solamente” le 186,41 miglia orarie, nonostante le 9 miglia di rettilineo del circuito di gara. “È stato un onore rappresentare il marchio Indian Motorcycle in un incredibile tributo al mio grande zio in questo storico 50° anniversario. – racconta Lee – Purtroppo non abbiamo raggiunto il risultato che stavamo cercando, ma guidare una Indian Scout come quella di Burt mi resterà per sempre nel cuore come una delle esperienze più belle mai fatte. Non vedo l’ora di futuri tentativi e di nuovi successi insieme ai compagni di squadra e agli amici di Indian Motorcycle”

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