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10 Inch Terror, la Vespa col cuore svedese

Per la serie ibridi da brividi, ecco cosa succede quando una Vespa viene incrociata con il propulsore di una enduro svedese a due tempi. La Ten Inch Terror ha 55 cavalli ed è un esempio di cosa può arrivare a realizzare un appassionato dopo una delusione meccanica...
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Fuoriserie
Uno scooter sotto steroidi
Quella scritta “Ten Inch Terror!” con il classico font da B-Movie americano, oltre a riferirsi alle misure dei cerchi, non lascia dubbi: questa Vespa Sprint di 50 anni fa è una parente a due ruote dei mostri che animavano le pellicole a basso budget degli anni 60: vampiri, alieni ed altre bestie da horror popolare. Il copione è altrettanto classico: uno scienziato pazzo, al secolo Marek Nachlik, tedesco di Amburgo, ha avuto la "malsana" idea di trapiantare il propulsore a due tempi 360 di una Husqvarna da enduro all’interno di un tranquillo vespone Piaggio.
Come dice lo stesso novello dottor Frankenstein: "L’ennesimo motore di una PX elaborato che è esploso e mi ha fatto spendere una fortuna e mi ha fatto pensare che volevo qualcosa di diverso. Volevo una cilindrata superiore a 350 centimetri cubi. Per la reperibilità dei pezzi e per la sua affidabilità sono arrivato in fretta al monocilindrico della Husquarna WR360".
Così è nato il mostro: quel cuore svedese a due tempi ha una cilindrata di 360 centimetri cubi e, dopo essere stato completamente revisionato dagli specialisti olandesi di PowerSeal, sviluppa ora 55 cavalli.
La festa non finisce qui: una Yamaha XS400 ha dona il forcellone, mentre Marek stesso fabbrica piastre e supporti per fissare il motore che viene anche inclinato in avanti di 45 gradi per inserirsi nella scocca di Pontedera. Per tenere sempre a contatto la ruota posteriore con l'asfalto è stato montato un monoammortizzatore sotto al propulsore e collegato tramite una staffa alla pedana poggiapiedi. Pochi centimetri in avanti troviamo il radiatore di raffreddamento. L’avantreno è rimasto quello standard, dotato però di un freno a disco che sostituisce il tamburo originale, inadeguato per le prestazioni di questo vespone "svedese".
Le modifiche non finiscono qui: il nuovo retrotreno non lasciava spazio sufficiente per il serbatoio della benzina; la soluzione è stata semplice: "Abbiamo deciso che il vano portaoggetti dietro lo scudo era la soluzione giusta". Inserito e sigillato il serbatoio, il passo seguente è stato  installare una pompa HARDI, per portare il carburante al motore.
Altro particolare clamoroso è il terminale: lo scarico ad espansione è stato costruito a mano da Pipe Design, officina di Brema e si fa notare per la prorompente espansione che ha costretto Marek a modificare il fianco sinistro della scocca.
Si potrebbe poi scrivere un trattato di anatomia motociclistica, osservando come ogni singolo componente della Terror sia stato adattato, riprogettato o sostituito. Dal freno posteriore a tamburo ex Honda CB 750, passando per il cambio elettro-meccanico Klicktronic, fino alla semplice disposizione di tutta la meccanica sotto il guscio di metallo. Il lavoro è stato superbo e la livrea ironica e divertente, particolare quest’ultimo spesso trascurato in simili realizzazioni.
Adesso mettetevi comodi e ascoltate la sinfonia in 10 pollici di Nachlik nel video qui sotto!

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