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Valentino Rossi: “Difficile tornare in pista per Aragon”

MotoGP news - Nel weekend di Misano non c'era il "padrone di casa" Valentino Rossi che, a una settimana dall'infortunio, ha raccontato come va la riabilitazione: "Mi annoio, ma è importante vedere i piccoli miglioramenti giorno dopo giorno" e quali sono i suoi obiettivi: imposibile essere in pista per Aragon, mentre il GP del Giappone dovrebbe essere quello "giusto"
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MotoGP
"Sto abbastanza bene"
Valentino Rossi a motogp.com ha raccontato come sta andando la sua convelescenza: “Sto abbastanza bene. Anche la gamba non è male e non è troppo gonfia. Siamo già a buon punto, però sicuramente ci vorrà un po’ di tempo”. Il pesarese si è infortunato mentre si stava allenando con la moto di enduro e ha raccontato così l’accaduto: “Questo è un allenamento che faccio da quando avevo diciotto anni. Ero in discesa, devo aver preso un sasso e mi si è girato il manubrio. Ho messo giù il piede. Quando l’ho appoggiato mi si è girato rompendosi. Mi dispiace molto, sono triste. Perché perdere una gara, magari due o tre, è un problema per il campionato. Lo è anche per il mio team e per tutti quelli che lavorano per me; ma soprattutto saltare la gara di Misano è l’ultima che avrei voluto. È il GP di casa, la pista è qui, avevamo fatto i test e stavo andando forte. Potevamo fare un buon week end ma rimane un grande rammarico”. Subito l'incidente sui social sono scattate le polemiche sulla necessità di allenarsi  in moto e Rossi ha risposto: “Andare in moto è l’allenamento migliore che possiamo fare. Allo stesso tempo però ogni volta che si sale in sella è una cosa pericolosa e sono cose che possono capitare. Però in questa stagione mi è successo già due volte (prima del GP d’Italia, al Mugello, aveva rimediato una contusione toracica, ndr), ho sbagliato due volte e quindi dovremo un po’ vedere cosa fare per i prossimi allenamenti. Pensavo di allenarmi con la Play Station, magari è meno pericolosa (sorride)”.
A quando il ritorno del Dottore in pista? “Il prima possibile. Lavoriamo tutti i giorni e vediamo. Ad d Aragon è un po’ difficile perché dovrei salire in moto tre settimane dopo l’incidente e l’altra volta (l’infortunio molto simile del 2010, ndr) erano serviti quarantun giorni, il doppio. È vero che questa volta la frattura è "migliore" ma per Aragon la vedo veramente difficile. Poi fortunatamente ci sono due fine settimana liberi e inizia il Giappone; quello potrebbe essere un obiettivo. Invece, per tornare pienamente in forma, ho bisogno di risalire in moto e fare un po’ di chilometri”. Sulla sua riabilitazione ha detto: “Abbiamo cominciato a lavorare subito, perché fortunatamente per il resto sto abbastanza bene. Però è una cosa molto delicata soprattutto in questa fase, si può fare poco e non si può esagerare perché se poi fai troppo la gamba diventa gonfia ed è più il tempo che perdi che quello che guadagni. Mi annoio ma è importante vedere i piccoli miglioramenti giorno dopo giorno”.

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