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MotoGP 2018, Gigi Dall’Igna: “Che piacere vedere i giapponesi rincorrerci"

MotoGP news – La Ducati Desmosedici versione 2018 è stata presentata ieri a Borgo Panigale, dove abbiamo potuto fare una chiacchierata con il suo “papà” Gigi Dall’Igna. Il direttore generale di Ducati Corse è soddisfatto e fiducioso e ci ha raccontato del lavoro previsto nei prossimi test che dovrà affinare un progetto già competitivo
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"Fondamentali i primi due test"
Il team Ducati MotoGP 2018 è stato presentato ufficialmente ieri all'Auditorium Ducati a Borgo Panigale, i due piloti Andrea Dovizioso e Jorge Lorenzo si sono presentati in sella alle loro moto, ma a parlare della Ducati Desmosedici versione 2018 è stato Gigi Dall’Igna, il direttore generale del reparto corse, che ha raccontato: “È presto per dire quanto la moto sia migliorata rispetto allo scorso anno. Abbiamo alcune idee, le abbiamo simulate, ma non sempre le simulazioni poi rispecchiano la realtà. Potremo dirlo dopo il secondo test a Buriram, in Tailandia. Abbiamo idee sul telaio per cercare di migliorare aspetti della moto che in passato ci hanno dato fastidio. Chiaramente sono idee e devono essere confermate. Mai come quest’anno i due primi test (a Sepang e in Tailandia rispettivamente a gennaio e a febbraio, ndr) saranno importanti. Siamo cresciuti costantemente più o meno in tutti i settori. Abbiamo pochi aspetti che ancora ci danno qualche problema, abbiamo concentrato gli sforzi in quelle situazioni e vedremo se saremo riusciti a risolverli”. Dall’Igna si è presentato piuttosto tranquillo e ha detto: “Quest’anno non sono particolarmente nervoso. So che abbiamo fatto una crescita importante, abbiamo sbagliato poco in generale di quello che abbiamo fatto, sia dal punto di vista tecnico sia da quello sportivo, non dico che rifarei tutto quello che ho fatto, ma cambierei davvero pochissime cose. Questo mi permette di guardare al futuro con una certa serenità, quello che succederà lo vedremo. Non faremo più grosse rivoluzioni. Non dovremo rischiare più come quando eravamo lontani dalla vetta, quindi mi aspetto più un lavoro di affinamento che non di ricerca dell’innovazione a tutti i costi”. Una lotta al titolo tra Lorenzo e Dovi? “Sarebbe bello, seppur difficile da gestire, ma sarebbe un problema che tutti i team manager vorrebbero avere, quindi ben venga!” L’obiettivo è, senza neanche dirlo, il campionato del mondo: “Quello che abbiamo nel reparto corse credo che sia sufficiente per andare a giocarsi il titolo. A Lorenzo manca ancora qualcosa per essere il martello che è stato negli anni passati, ma credo che se riusciamo a dargli qualcosina, che gli possa dare una confidenza maggiore in diverse situazioni, possa tornare a esserlo”. Riguardo alla “fuga” dei tecnici Ducati, l’ingegnere veneto ha detto: “Vedere i giapponesi rincorrerci non può che farci piacere, ci rincorrono sull’aerodinamica, sui tecnici, vuol dire che siamo preparati e che per certi aspetti siamo il punto di riferimento del mondiale. Per altri, invece, dobbiamo ancora lavorare per diventarlo”. Infine ha spiegato il programma dei tre test che si faranno nei prossimi mesi in Malesia, in Tailandia e in Qatar: “Nei primi due test definiremo la moto. Abbiamo delle idee e dobbiamo verificarle, quindi dovremo finire con la moto pronta. L’ultimo invece sarà più di affinamento per la gara, visto che subito dopo si partirà da lì”.

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