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MotoGP 2017, Lorenzo “Quando mi ritirerò correrò la 24 Ore di Le Mans”

MotoGP news – Come Valentino Rossi, anche Jorge Lorenzo pensa a un futuro da "pensionato" sulle quattro ruote. Il maiorchino ha parlato del test che ha effettuato sulla Mercedes da F1, ma in realtà ammette di aver messo gli occhi sulla 24 Ore di Le Mans: "Correrla è un'opzione più reale rispetto a quella di una stagione in Formula 1"
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Il fascino delle 4 ruote
I piloti di moto sono da sempre affascinati dalle auto e Jorge Lorenzo non ha escluso che, quando terminerà la sua carriera nel Motomondiale, potrà avere un futuro nelle quattro ruote. Il maiorchino ha rilasciato un'intervista a crash.net e ha dichiarato: “Correre con le auto è qualcosa che potrei fare quando mi ritirerò dalla MotoGP. Tre anni fa ho corso ad Abu Dhabi con una Ferrari 458, la miglior macchina con cui abbia mai corso una gara, ma mi piacerebbe un giorno correre la 24 Ore di Le Mans. Questo sarebbe pià realistico che partecipare a una stagione di Formula 1”. Lo scorso novembre Jorge Lorenzo aveva svolto un test con la Mercedes da F1 e ha dichiarato: “Non ho raggiunto il limite della macchina. Il test è durato quattro o cinque ore, ma essendo io un pilota di MotoGP non sono andato così piano, ero veloce e ho fatto un ottimo tempo sul giro. Il team è rimasto sorpreso e anche io, perché sono stato più veloce di Nico Rosberg. Ma non sappiamo in che condizioni si è svolto il suo test, perché Nico ha guidato la vettura per la prima volta in inverno quindi forse c'era qualche parte bagnata. Comunque essere così vicino a quel livello mi ha reso orgoglioso perché ho avuto solo poche ore a disposizione”. Per il maiorchino era strana la posizione e le sensazioni che ha avuto alla guida della monoposto, infatti ha spiegato: “Quello che mi ha sorpreso è che sentivo il fondo della vettura toccare sull'asfalto nel rettilineo, e sentivo anche i dossi. Per me non era normale, mi sono abituato e poi hanno alzato leggermente la vettura. Un'altra cosa che mi ha sorpreso è stato il carico aerodinamico nelle curve veloci. Si va sempre più veloce e poi si entra ai box, si guarda la telemetria e Lewis o Nico andavano 30 km/h più veloci, ho pensato 'Com è possibile?' Ho provato così ad andare più veloce, ma il mio piede non me lo permetteva! La mia mente diceva 'va bene, premi l'acceleratore di più!' ma il piede fa un'altra cosa, questa è la cosa più difficile!” Il nuovo pilota Ducati è consapevole però di una cosa: c'è una grande differenza tra faro un giro secco e la gara stessa: “Un conto è fare un giro, con gomme nuove, un altro è fare una gara di un'ora e mezza con altre vetture e sempre meno aderenza sull'asfalto. Questa è la cosa più complessa per un motociclista che si sta adattando alle auto”.

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