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Intervista esclusiva a Guido Meda: “Lorenzo e Ducati? Sarà molto difficile vincere il mondiale il primo anno"

Per la MotoGP è tempo di bilanci, a Valencia abbiamo avuto l'occasione di parlarne con Guido Meda e il vicedirettore di Sky Sport non si è tirato indietro: è decisamente soddisfatto di questa stagione e ottimista per il 2017 che vedrà al lavoro le nuove "coppie" Lorenzo-Ducati e Vinales-Rossi. Fiducia anche per un futuro, si spera comunque lontano, senza il Dottore
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Valencia ha archiviato una stagione particolare per la MotoGP: iniziata con i veleni di Sepang 2015, è riuscita a incanalare risentimenti e rivalità nel migliore dei modi, offrendoci un grande spettacolo. Rossi, Lorenzo, Marquez e i Ducatisti, hanno regalato emozioni che il pubblico ha dimostrato di apprezzare, il tifo in pista non è mai degenerato e in TV i dati sono stati da record. Ogni GP della top class, trasmesso da Sky, ha inchiodato davanti allo schermo circa 1 milione di persone, che arrivano a 3 milioni se si considera anche il pubblico "in chiaro" di TV8: il 14% in più rispetto alla stagione precedente.
La nostra Serena Zunino ha intervistato Guido Meda, soddisfatto dei risultati raccolti in questa annata, ma convinto che il 2017 sarà ancora più ricco di spunti, grazie anche a due coppie tutte da scoprire: Lorenzo-Ducati e Rossi-Vinales. Anche il futuro senza il Dottore non dovrebbe comunque essere un problema. Ecco cosa ci ha detto il vicedirettore di Sky Sport, voce "storica" della MotoGP.

Che bilancio fai della stagione 2016?
È stata una delle stagioni più belle che abbia raccontato, per la varietà delle cose che sono successe. È paradossale, perché è stata una delle più pesanti per le tante giornate di pioggia, è stata anche molto dispendiosa dal punto di vista dell'energia personale, però gratificante in termini di risultati, sia sportivi, sia personali per il nostro lavoro. Quest'anno, senza considerare la gara di Valencia 2015, i nostri ascolti sono cresciuti del 14% rispetto al 2015, quando Valentino Rossi era sempre davanti.

Come ti spieghi questi risultati?
Da un lato potrebbe dipendere dalla capitalizzazione fatta da Sky, con tutte le piccole novità introdotte per migliorare il modo di raccontare i GP. Dall'altro, probabilmente, gli abbonati stanno cominciando ad amare il motociclismo indipendentemente da Valentino Rossi. Sembra un'eresia, si vive con il luogo comune che “via Rossi, finito tutto”, quando accadrà sarà molto dura, ma si potrebbe considerare una perdita del 30%, vorrebbe dire che resterebbe il 70%, un bacino comunque pesante. Chiaramente si spera sempre che il cammino di Rossi finisca il più tardi possibile, avendolo sempre competitivo, perché è una risorsa.

Come giudichi i campionati di Jorge Lorenzo, Marc Marquez e Valentino Rossi?
Lorenzo è stato autentico, non si è mascherato dietro a niente per la sua difficoltà oggettiva, non ha digerito un tipo di gomma che non trovava congeniale per il suo stile di guida. Quando ha potuto è andato “alla Lorenzo”, quando era in difficoltà invece no. C'è stata inoltre una componente personale, che l'ha reso un po' meno reattivo rispetto ad altri. Il voto che gli do è uno dei più bassi della sua carriera in MotoGP, conoscendo lui e il suo potenziale: 6.
Con Marquez bisogna essere coerenti. Personalmente preferisco il Marquez pazzo, che esagera, piuttosto che questo “Marquez 2.0”, le gare sono più belle quando c'è lotta per la vittoria. Complimenti comunque a Marquez che ha fatto questo ulteriore passo in avanti e ha capito che non bisogna essere sempre al limite. Questo l'ha reso più pericoloso per il futuro. Gli diamo 9, il 10 glielo do se vince come un pazzo.
Valentino merita tra il 7 e il 7 e mezzo. Chi tifa Rossi è facile pensi: “Non ci voleva la rottura del Mugello”, ma non ci volevano neanche le tre cadute, due delle quali in una situazione in cui avrebbe potuto vincere. A 37 anni, con 20 stagioni alle spalle, è secondo nel mondiale e la gente pretende il 10° titolo mondiale; si dà per scontato che abbia sempre 20 anni, in realtà è già straordinario vederlo secondo contro questa gente.


Come vedi la futura coppia Lorenzo – Ducati?
Sarà molto interessante. È un cambiamento che in sé porta parecchi spunti: il tentativo di dimostrare a Rossi che con Ducati si può riuscire, dove lui ha fallito, per Lorenzo sarebbe una goduria clamorosa (così come lo sarebbe per Rossi se Lorenzo fallisse). C'è la concretizzazione della storica (e anomala) rivalità tra l'uomo Valentino Rossi e l'azienda Ducati. Sono due poli che si contrappongono fortemente: Rossi contro Lorenzo che ha tra le mani una Ducati.
Penso che il primo anno sarà molto molto difficile vincere il mondiale, per la qualità della concorrenza: arriva da 9 anni di Yamaha e inevitabilmente avrà sensazioni diverse. Potrebbe andare molto forte nella prima gara in Qatar, com'è sempre successo, e potrà vincerne qualche altra, ma ci sarà un cammino tecnico da affrontare.
Lorenzo, a mio parere, rischia di farsi fregare un po' dalle sue convinzioni, è importante che l'avventura in Ducati parta bene, che si prenda il tempo per capire la moto. Se svolgesse bene i test, potrebbe anche fare pole e vittoria in Qatar.


Come vedi Vinales sulla Yamaha?
Maverick l'anno prossimo arriva su una moto che ha più vita, più esperienza, più dati. Non è così scontato far andare forte la Suzuki e soprattutto vincere, c'è tutto Vinales nel momento d'oro della casa giapponese. Si presume che faccia il salto di qualità e quindi potrebbe essere costantemente sul podio.

Che compagno di squadra sarà per Rossi?
Tosto, per Valentino potrebbe essere una “bega”, come per Vinales sarà avere Valentino sempre davanti. Quest'anno abbiamo visto che Yamaha non fa “figli e figliastri”; per Lorenzo il problema era a monte: sapendo che sarebbe stata l'ultima stagione, il team non poteva essere coeso come quello che sa di avere un futuro insieme. Vinales avrà un trattamento di eccellenza e sarà tutto nelle sue mani. Yamaha ha fatto un grande investimento.

Il titolo 2017 sarà una questione tra Marquez e Rossi?
Non me la sento di tagliare fuori né Lorenzo né Vinales. Se è vero che su Lorenzo abbiamo delle riserve, sono pronto ad accogliere delle sorprese. Ducati quest'anno ha vinto due volte, il bilancio avrebbe potuto essere migliore, sono loro che ci chiedono di inserirli tra i favoriti. Come Preziosi si giocò tutto prendendo Rossi, Gigi Dall'Igna l'ha fatto con Lorenzo, ha preso il meglio che c'era sul mercato, non ci sono scuse. Marquez sarà il favorito per il talento, la velocità e per i "ragionamenti" che ha imparato a fare; inoltre ha un team svelto ad assecondarlo. Rossi se lo gioca per la fame che ha e per la forma che continua ad avere, non è così scontato. Lorenzo perché è il massimo investimento che Ducati poteva fare. E poi, più staccati, aggiungerei Vinales e Iannone. Andrea secondo me si troverà bene, il suo stile di guida è compatibile con Suzuki. Un Iannone competitivo con Suzuki immagino possa fare bene.

Il 2017 sarà la tua quindicesima stagione nel Motomondiale, che bilancio fai della tua esperienza in MotoGP?
Sono felice come un bambino dell'asilo. Non credo di aver mai perso la voglia di giocare con la televisione, di sperimentare con un pizzico di follia, di provare a convincere chi lavora con me a calarsi un po' in questa dimensione in cui forse l'umanità conta più della professionalità. Ai miei giornalisti ho detto di tirare fuori la gioia, l'ironia, la capacità di sorprendersi, per non essere semplicemente dei veicolatori distaccati di notizie, ma di essere degli interpreti di una realtà che vivono. Mi sembra abbia funzionato.

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