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Alla scoperta del Galles con Yamaha Destination

Il Galles non è certo tra le destinazioni estive "classiche" di chi viaggia in moto, eppure questo territorio riserva forti emozioni a chi lo visita. Grazie al programma Destination Yamaha, raggiungerlo e scoprirlo, seguendo guide esperte, è molto più facile di quanto ci saremmo aspettati. Ecco il report del nostro Manuel Lucchese
Viaggiare in moto è un'esperienza che permette di vivere fino in fondo l'essenza del viaggio, scoprendo luoghi e momenti che gli "altri" viaggiatori non potranno mai afferrare. Resta solo da scegliere la propria destinazione, in base alle proprie preferenze ed esperienze. Se siete degli "indecisi" un aiuto può arrivare dalla nuova piattaforma di Yamaha "Destination Yamaha", che offre mete in tutto il mondo, selezionate per offrire agli appassionati la migliore esperienza possibile. Abbiamo deciso di metterla alla prova, scegliendo una destinazione "diversa" dalle classiche mete estive per le due ruote, puntando con convinzione sul Galles per scoprire i luoghi più remoti e incontaminati della zona centrale. Inviato "speciale"  per testare questa destinazione, il nostro Manuel Lucchese (pilota Rally Raid e dakarista di lungo corso) che, complice anche il meteo favorevole, ha vissuto un'esperienza indimenticabile. Ecco il suo racconto. 

Luoghi da favola
Un volo di due ore fino a Birmingham in Inghilterra e, da lì, un altro paio d’ore di macchina ed eccoci giunti sul lago di Vyrnwy, un posto incantevole, immerso nel verde e lontano dalla civiltà: il paese più vicino dista più di mezz’ora di strada. Al nostro arrivo abbiamo trovato una ventina di Tracer 700 tirate a lucido e pronte a essere guidate su un itinerario di due giorni, con una mezza giornata in off-road, ma in questo caso in sella a della Ténéré 1200. 
Quindi il giorno successivo sveglia all’alba, un buon tè inglese per ristorarci e poi via con le Tracer 700 sulle colline verdi del Galles. Clima caldo e soleggiato (non una garanzia in Galles...) con un cielo limpido ad incorniciare i prati verdissimi del paesaggio circostante. La Tracer 700 si è subito mostrata a suo agio sulle stradine che presentavano un asfalto in perfette condizioni. Guidare per tanti chilometri senza incontrare persone, macchine o case è stata un’esperienza speciale, alla quale noi motociclisti italiani siamo ben poco abituati. Dopo aver percorso circa 170 chilometri, siamo giunti in un piccolissimo paesino per un ristoro a base di Fish&Chips, da lì siamo poi ripartiti per raggiungere la fattoria dove ha sede la Yamaha Offroad Experience, gestita dalla famiglia Jones, che vanta un passato importante nell’enduro internazionale. Una "fattoria" davvero ben organizzata, dove i padroni di casa offrono tour guidati da oltre vent’anni, con un capannone-officina con circa 35 Yamaha da fuoristrada, uno spogliatoio con docce, e una stanza con abbigliamento off-road di tutte le taglie (ovviamente pulito e profumato!). La nostra guida off-road era Dylan Jones, ex pilota professionista di Enduro, più volte membro della squadra inglese alla Sei Giorni. 
Il nostro viaggio è passato quindi agli sterrati in sella a una Ténéré 1200. Al primo impatto la maxi di Iwata, coi i suoi quasi 300 kg in ordine di marcia, incute un po' di timore. Eppure, seguendo Dylan, abbiamo iniziato a prenderci confidenza, scoprendo quanto può essere divertente anche fuori dall'asfalto. La Super Ténéré poco a poco ha cominciato a mostrare la sua anima off road, e abbiamo scoperto come gli sterrati larghi di brecciolino da affrontare in derapata siano una vera goduria..
Dopo un po’ ci siamo addentrati in un bosco dove, sorpresi, abbiamo visto tracce e stradine che attraversavano lo sterrato principale. Dylan ha spiegato che tutta la zona è affidata dal comune ai ragazzi di Yamaha Offroad Experience, loro hanno così la possibilità di tracciare percorsi nel bosco come desiderano. Un’intera zona di chilometri e chilometri quadrati dedicata puramente all’off-road a due ruote, fantascienza per noi italiani...
Non a caso in questa zona, ogni anno viene organizzata una prova del campionato Enduro inglese, e in effetti la varietà di percorsi che si trovano è sorprendente. Una volta attraversato il bosco siamo saliti un po’ in quota, scoprendo scenari da cartolina: colline intervallate da immensi laghi, mentre il tramonto faceva luccicare il proprio riflesso sulle loro superfici. Una volta terminato lo scenografico giro in off-road, abbiamo ripreso le Tracer per rientrare in hotel al calar del sole. Nel periodo estivo qui in Galles le giornate sono molto più lunghe che da noi, e alle 22 ancora non era del tutto buio.

Il viaggio continua
Dopo una dormita rigenerante, il giorno seguente ci ha acolto di nuovo una splendida giornata ma, soprattutto, una gradita sorpresa: la presenza di Nick Sanders come guida. Per chi non lo conoscesse, Nick è il detentore del record mondiale di giro del mondo in moto: solo 31 giorni e 20 ore. Personaggio eccentrico, simpatico e pieno di energie, risiede e organizza tour proprio in questa zona, che conosce come il palmo della sua mano. Nick ci ha portati in spettacolari vallate, fino a raggiungere, su asfalto, splendidi luoghi a picco sul mare. Abbiamo così scoperto alcune delle più belle location del Galles, per lo più sconosciute a noi europei "continentali".
Dopo la sosta, abbiamo ripreso il viaggio attraversando zone rurali con casette in pietra dal tipico stile inglese, fino a ritornare sul lago di Vyrnwy e, successivamente, rientrare a Birmingham pe rientrare, a malincuore, in Italia.
 

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