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"The King" Carl Fogarty: i mondiali contano più dei reality show

Il quattro volte campione iridato della Superbike due anni fa ha vinto il reality inglese “I'm a celebrity, get me out of here”, facendosi conoscere così anche al di fuori della cerchia degli appassionati. King Carl però è sicuro: questa vittoria non vale nessuno dei mondiali che ha conquistato, e, fa un bilancio della sua vita in sei punti
Carl Fogarty, the King, ha conquistato quattro titoli mondiali del Campionato delle derivate di serie, nel 1994, 1995, 1998 e 1999 e nel 2014 ha vinto il reality show “I'm a celebrity, get me out of here” (tradotto letteralmente "Sono una celebrità,  fatemi uscire da qui") una specie di Isola dei Famosi, che l'ha visto impegnato insieme ad altri concorrenti nella foresta australiana. Il grande Fogarty ha raccontato sei cose che ha imparato nel corso della sua storia, in un'intervista al sito visordown.com, ed eccole qui di seguito.

1. Dovevo passare più tempo a studiare la messa a punto delle moto con cui correvo e a come ottenere il meglio da queste. Non l'ho fatto fino alla fine della mia carriera, quando ho iniziato a sedermi accanto e a capire molte cose, facendo un test magari con le gomme e cose del genere, nella giornata del venerdì o del sabato prima della gara. Ero abituato a contare solo sul mio istinto, che a volte però non è stato abbastanza.  È necessario scegliere il miglior set up possibile quando stai correndo contro il più forte del mondo. Avrei dovuto passare più tempo a capire cosa stava succedendo alla moto e cosa non funzionava, invece di correre senza preoccuparmi del problema, cosa che è successa più volte.

2. Probabilmente non avrei dovuto lasciare Ducati nel 1995, questo mi sarà costato forse un paio di titoli mondiali in più. Ho lasciato così una squadra vincente. Davvero, è stato un po' stupido, ma le cose non stavano andando bene ed è per questo che avevo preso questa decisione. Anche se comunque con la Honda non ero lontano da vincere il mondiale, ero molto molto vicino, ma penso che avrei potuto vincerlo se fossi rimasto in Ducati, senza dubbio.

3. Il momento di cui sono più orgoglioso è quello in cui ho tagliato il traguardo in Australia sapendo che avevo vinto il titolo mondiale per la prima volta, nel 1994, non vincere il reality “'I'm a Celebrity Get Me Out of Here”. In effetti l'ho detto alla fine dello show, ma ho avuto il tempo per riflettere e la cosa più bella che mi sia mai accaduta è stata questa: vincere il campionato del mondo. Questa è una cosa che volevo fare fin da quando ero bambino, sono cresciuto con l'idea di correre in moto e nella stagione 1994 arrivavo dalla rottura di un polso e avevo avuto anche alcuni problemi meccanici. L'esperienza nel reality è stata straordinaria, davvero. Non mi aspettavo così tanto sostegno dal pubblico. Vincere il più grande reality show della TV inglese è una cosa incredibile. Non riesco ancora a credere che sia successo davvero, ma siamo onesti, non è come vincere il Campionato del mondo. Questa è la verità.

4. Ho imparato nello show che sono molto di più di una persona che lavora con un team, sono molto più paziente e sono molto di più di una persona che collabora bene con le altre. Questo è quello che ho scoperto di me stesso. Penso che questo sia quello che i telespettatori hanno apprezzato, che io sapevo di avere, ma loro no. Io sono un ragazzo normale di Blackburn che ha saputo andare molto veloce in moto, più degli altri concorrenti in un certo periodo. Quando ero impegnato nelle corse dovevo essere un certo tipo di persona per vincere e così è successo. Non sto dicendo che sono fiero di esserlo stato, ma è così che ho dovuto essere. Il motociclismo è uno sport da egoista, sei solo e sono dovuto essere spietato per vincere. Questo, in realtà, è l'opposto di come ero nella giungla, e di come sono nella vita di tutti i giorni.

5.  La cosa più importante è essere in buona salute, continuo a vedere gente vicino a me che si ammala. L'altro giorno un mio amico ha avuto un brutto colpo. Dopo aver fatto tutto quello che ho fatto, per 20 anni, con tutti gli infortuni, mi sento ancora abbastanza in forma, sono in salute e posso godere della vita.

6. Non posso andare da nessuna parte senza essere riconosciuto. Sono andato in un ristorante a Manchester, l'altra sera, ed ero consapevole che la gente mi stava guardando e parlava di me. Ero abituato a essere riconosciuto ogni giorno da qualcuno, ora ogni giorno sono riconosciuto da tutti. È comunque belle avere tanti fan, dalle corse a questo reality. Sarebbe stato peggio camminare per strada e non essere riconosciuto da nessuno.

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