Come è fatta 
A prima vista sembra una special uscita dall’atelier di qualche preparatore (come quelle che trovate nella sezione Fuoriserie del nostro sito inSella.it). Invece la V7 Racer è una moto di serie: la versione top delle piccole di Mandello, caratterizzata dal serbatoio cromato fissato con una cinghia in pelle con logo Guzzi in bella evidenza. Sono tanti i dettagli raffinati di questa moto, come gli ammortizzatori con serbatoio separato (completamente regolabili), le tabelle portanumero sui fianchi, il piccolo parabrezza e le ruote a raggi “griffate” Moto Guzzi. Chicche per appassionati i fianchetti laterali e i coperchi degli iniettori in alluminio, le pedane pilota regolabili ricavate dal pieno e la sella monoposto in alcantara (è disponibile anche il kit biposto, optional da 264 euro). La base tecnica è quella della famiglia V7 II con il bicilindrico Guzzi riposizionato all’interno del telaio, una modifica che ha migliorato la posizione di guida: anche chi è sopra il metro e ottanta ha spazio a sufficienza per le ginocchia. Le novità più gradite però sono il cambio a sei marce e la presenza di ABS e controllo di trazione di serie. Tutto questo però si traduce in un listino piuttosto salato, giustificato solo in parte dalla dotazione “ricca”.

Come va
In sella alla Racer si sta bene: la posizione di guida non è troppo caricata in avanti, solo quanto basta per sentire l’avantreno e “pennellare” le curve. I cavalli a disposizione sono pochini, ci si diverte senza troppo impegno: la V7 è precisa nel tenere le traiettorie e abbastanza agile, anche se non è un fulmine nello scendere in piega.
Piace il nuovo cambio: preciso negli innesti e rapido, è tutta un’altra cosa rispetto a quello vecchio. Convincono anche le sospensioni: gli ammortizzatori sono di buona qualità, assorbono bene le asperità e insieme alla forcella assicurano un assetto bilanciato. Sempre sicura la frenata con ABS.