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Museo della velocità, in una frase lo spirito dei piloti

Una delle note divertenti che contraddistinguono il nuovo Museo della velocità all’autodromo di Monza sono le frasi celebri che sono riportate su ogni stand in cui è suddivisa l’esposizione. Si va dalle orecchie di Niki Lauda alla continua ricerca del limite di Stirling Moss
Una vita in una frase
Il nuovo Museo della Velocità inaugurato la scorsa settimana a Monza è organizzato in areee tematiche, quella relativa ai piloti è impreziosita di alcune frasi prionunciate dai protagonisti dell'epoca, in gradi di riassumere per la loro efficacia tutta la grandezza del personaggio: la più divertente (e famosa) è quella pronunciata da Niki Lauda qualche tempo fa, dopo essersi ritirato dalle gare: “Avrei preferito di gran lunga correre in F1 adesso che ai miei tempi: mi sarei tenuto le mie orecchie e avrei guadagnato molto di più”. Non manca poi una battuta del nostro Giacomo Agostini, il pilota su due ruote più vincente di tutti i tempi: “A chi mi chiede cosa avrei fatto se non avessi corso, rispondo che non lo so; io non vedevo altro al di fuori delle due ruote”. Una frase che dà l’idea della grande passione del mitico Ago per le moto. Anche il mondo del rally è coinvolto in questo gioco di citazioni, con Miky Biason secondo il quale “la cosa più bella che può fare un uomo vestito è guidare di traverso”. La frase più significativa sul mondo della velocità è però quella di Stirling Moss, pilota inglese di F1 classe 1929: “Se fai regolarmente le curve due decimi più lento del tuo limite puoi costruirti una carriera, guadagnarti da vivere, puoi anche vincere una o più gare, ma non sei un pilota”. Forse è stata per questa ricerca continua del limite che Moss è noto per essere il pilota che ha vinto il maggior numero di gran premi senza aver mai vinto il titolo mondiale, ma anche ciò che lo ha fatto amare dagli appassionati di velocità.

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