Scout, una carriera tutta sul "muro"
La presentazione della Indian Scout 2015 , avvenuta la scorsa settimana a Sturgis (South Dakota), ha fatto notizia negli USA perché il suo nome è una leggende per qualsiasi americano che si rispetti, anche tra coloro che non sono appassionati di moto. Prodotta dal 1919 al 1949, la Scout è stata una delle moto più diffuse negli States: ma tra i suoi più fedeli clienti c'erano anche i motociclisti coraggiosi (o incoscienti...) che nei paesi e nelle città si esibivano nel "wall of death", il muro della morte, ovvero una parete circolare dove le moto e le auto sfruttavano la forza centrifuga per correre sul muro a grande velocità. E per quell'utilizzo la Scout era perfetta: leggera, maneggevole e affidabile, rappresentava la compagna preferita. Non è un caso se fino a pochi anni fa le moto usate sul "muro della morte" (negli USA ce ne sono ancora parecchi) erano quasi tutte vechie Indian Scout, mantenute in perfetta efficienza dai loro proprietari e tramandate di padre in figlio. Per sfruttare questo prezioso retaggio storico, la Indian ha presentato a Sturgis anche una nuova Scout 2015 vestita con i colori tipici delle Scout dei circhi, sottolinendo che gli stessi principi di equilibrio, manovrabilità e prestazioni che facevano scegliere la vecchia Scout per queste evoluzioni, si possono ritrovare anche nella nuova. Dotata di un motore decisamente potente per una cruiser (la casa dichiara 100 CV) e un telaio in alluminio che permette pieghe elevate ed evoluzioni da sportiva, la nuova Scout è effettivamente interessante anche su strada, oltre che sul "muro della morte". Attendiamo di conoscere il prezzo in Europa (negli USA costa circa 10.000 dollari, più o meno 7.500 euro) per capire quanto potrà effettivamente fare concorrenza alla Sportster, la sua diretta concorrente negli USA.